Creare un marchio è importante, ma sapere gestire la reputazione, punto di partenza e di arrivo del Brand, è un altro discorso. Alcuni suggerimenti per definire una Brand Reputation positiva.

Anche se il consulente finanziario non è consapevole possiede già una Reputazione nello stesso momento in cui inizia a lavorare. Molti pensano che la reputazione, ovvero quello che le azioni definiscono, una volta compiute, il carattere o le capacità di un professionista nasca dopo qualche anno di attività e dopo molte relazioni e prestazioni. 

Non immaginate questa situazione perché non è così!

Analisi della Reputazione 

Se il consulente viva in una grande città o in un piccolo Paese il pregresso della sua vita sarà sempre con lui. Esisterà sempre qualcosa nella rete che definisce le esperienze passate personali o accademiche del professionista e queste salteranno sempre fuori. Un conoscente posterà una foto in vacanza, qualcuno racconterà qualche storia passata, esiterà sempre l’amico dell’amico con un aneddoto da raccontare.

Se poi avrete intrapreso la carriera da qualche tempo, saranno presenti clienti soddisfatti e altri meno. Normalmente il secondo tipo è il peggiore perché è quello che parla di più e si lamenta maggiormente delle carenze del servizio ricevuto. 

Questo crea una Brand Reputazione negativa e saperla gestire nel modo corretto è ancora più impellente della costruzione del marchio stesso. 

È impensabile costruire un castello sulla sabbia perché alla prima risacca onda senza problemi. E’ necessario quindi definire delle basi solide sul quale progettare la nascita del Brand in modo da generare una costruzione solida che non si distrugga al primo soffio di vento.

Ma cosa deve fare un consulente in questo caso? 

Il primo step è la REPUTATION ANALYSIS ovvero lo studio delle informazioni nella rete e quelle derivanti dal contesto quotidianno. Cercare le notizie o le informazioni sui motori di ricercaGoogle in primis, dove viene citato il nostro nome, oppure i social network dove veniamo segnalati o “taggati” ogni giorno.

Questo permetterà al professionista di avere un’idea chiara della Reputazione presente nella rete ed elaborare una strategia al riguardo. 

Lo step successivo invece riguarda le informazioni in circolazione fuori da internet, nel mondo esterno. In questo caso potrebbero venire in aiuto del consulente dei clienti di vecchi data, oppure degli amici attuali e d’infanzia che permettano al professionista di capire la reputazione in circolazione riguardo alla propria persona e al lavoro.

Se non siete in grado di mettere tutte le informazioni insieme o non sapete le domande giuste da porre e gli strumenti da utilizzare, scaricate la risorsa gratuita nella sezione Tool del Blog, dedicata alle applicazioni di supporto per il consulente.

Costruzione di una Brand Reputation 

Una volta definita la reputazione attuale il consulente dovrà cercare di modificarla per ottenere l’obiettivo sperato, ovvero migliorare l’immagine, la percezione esterna e trovare nuovi clienti.

La Reputazione è difficile da cambiare e soprattutto bisogna rassegnarsi ad avere pazienza perché è un processo lungo che richiede impegno.

Una volta analizzati i punti deboli della vostra reputazione bisogna iniziare a smontare pezzo per pezzo questi fattori negativi e posizionarne di nuovi e positivi.

Ma prima di questo bisogna domandarsi con onestà da dove nascono gli elementi negativi. Potrebbe essere una cattiva comunicazione all’interno della rete, un errato modo di trasmettere i contenuti, un tone of voice non adatto allaPersonas di riferimento e molto altro.

In questo caso il tool legato alla Reputation Analysis viene nuovamente in soccorso del consulente ponendogli delle domande chiave, al quale sarebbe necessario rispondere con sincerità, per trovare la fonte della cattiva reputazione e iniziarne l’ottimizzazione.

Alcuni fattori che hanno generato le negatività potranno essere modificati e rimossi, alcuni atteggiamenti migliorati e altri mai del tutto cancellati.

Per questi ultimi, i più dannosi, sarà necessario un trattamento a parte, ma questo sarà l’argomento di un altro articolo.

Ma come modificare una reputazione negativa?

E’ necessario soppiantarla con un una nuova visione positiva e un posizionamento efficace nella rete. Il nuovo marchio tenderà, attraverso una SEO efficiente, a rimpiazzare le informazioni attuali con altre più nuove o ottimizzate meglio per il web. Questo permetterà di rinfrescare il nome del consulente e parte della sua reputazione, ma alcuni elementi resteranno e dovranno essere gestiti al meglio.

I commenti negativi e la gestione dello stress

Nella rete è presente del materiale o dei commenti che portano a vanificare il lavoro positivo svolto? 

Non bisogna nascondersi o pensare che non esistano perché qualcuno li vede sempre, li legge e tutta l’attività che ruota a modificare la percezione che l’utente/cliente ha del consulente potrebbe essere rovinata anche da un solo commento.

Quindi è necessario ribattere. Mostrare competenza e credibilità nel caso il commento sia legato alla professionalità. Non apparire sconfitti, demoralizzati o tirarsi indietro perché questo atteggiamento minerebbe la fiducia nel carattere del consulente. Se fosse un attacco personale invece si potrebbe decidere di non rispondere, in quanto non rientrerebbe nel contesto dell’attività lavorativa. In questo caso resterebbe un commento nel vuoto, che con superiorità si potrebbe sorvolare, dimostrando intelligenza e capacità di giudizio.

L’importante è che tutte le azioni che il consulente decide di intraprendere non siano dettate dall’emozione, ma da un piano definito e da una strategia mirata ad ottenere degli obiettivi.

Agire d’istinto provoca solo tensione e stress, emozioni che il consulente finanziario, per il settore già delicato in cui opera, non può permettersi di provare.