Il contenuto rappresenta lo strumento per ottenere la credibilità e la fiducia dell’utente. Un Piano editoriale ben realizzato porta al successo.

Spesso si leggono in rete contenuti privi di valore, che non rispecchiano le aspettative legate al titolo, il modo di affrontare l’argomento e che non soddisfano il lettore. 

Questo è dovuto principalmente ad alcuni motivi dominanti:

  • La mancanza di un Piano editoriale;
  • La carente competenza del redattore;
  • L’incapacità di comunicare;
  • La scelta errata della “Personas”;
  • Il “tone of voice”  non corretto.

Il professionista del writing ha le competenze per creare dei contenuti di valore, che riescono a trasmettere i concetti fondamentali del testo nel modo giusto, attraverso una forma appropriata e sapendo creare empatia con il lettore. 

In alcuni casi, quando chi redige un articolo non è padrone della materia, perché esperto di un altro settore, come il consulente finanziario, può commettere degli errori. Questi sono spesso banali, ma posso inficiare il valore del pezzo e ottenere l’effetto contrario a quello desiderato.

L’importanza del Piano editoriale

Partendo dal principale punto dominante, e dal quale dipende l’architettura gerarchica di tutti i contenuti, è fondamentale creare un Piano editoriale che rispecchi in modo coerente e organizzato i concetti espressi, in modo da ricercare un percorso guidato che porti il lettore verso un obiettivo specifico: l’apprendimento e la risposta ai suoi quesiti.

Il Piano editoriale di un consulente finanziario gli permetterà di non perdere la via intrapresa, continuare nel percorso stabilito, prima della partenza, ed arrivare ad ottenere l’obiettivo prefissato.

Il consulente deve quindi individuare:

  • La Mission 
  • La tipologia di contenuti 
  • Il destinatario del messaggio

Un volta soddisfatti i tre punti precedenti, è possibile progettare un piano editoriale di successo, che permetta all’utente di trarre piena soddisfazione e apprendimento dalle letture effettuate.

Se non sei in gradi di creare un Piano Editoriale entra nella sezione Risorse del Sito (Tool del Libro) e scarica il template che ti aiuterà a progettare un planning dei contenuti adatto alle tue esigenze.

Le Competenze e la comunicazione. Scegliere la strategia

Come evidenziato in precedenza spesso i contenuti posso avere dei limiti intrinsechi dovuti alla carenza di competenza o alla mancanza di una giusta comunicazione.

Il primo punto è più difficile da superare. Il consulente finanziario potrebbe volersi addentrare in alcune materie non appartenenti al suo specifico know-how, come nel caso di un’analisi su un asset finanziario le cui caratteristiche non fanno parte del suo bagaglio professionale. Magari il professionista è stato indotto nella scelta di quello specifico argomento perché alettato da qualche notizia recente e popolare sul quale costruire l’approfondimento, ma le sue competenze in materia potrebbero risultare scarse.

Come rimediare? La risposta più semplice è fare affidamento sulle risultanza della MAPPATURA DELLE COMPETENZE.

Se il consulente ha eseguito sinceramente e correttamente questa analisi, difficilmente incapperà in questo tranello, ovvero creare contenuti non adatti alla tipologia di professionalità che possiede. 

Lo stesso si può dire per la corretta comunicazione. Spesso  il tema non viene trattato nel modo migliore. Si esce dal topic, non si centra l’obiettivo, oppure non si riesce a comunicare con credibilità i concetti che si vogliono trasmettere.

In questo specifico caso è importante studiare alcune importanti nozioni di content writing, ovvero l’arte di sapere creare contenuti ben strutturati, che seguono un filo logico coerente, con proprietà di linguaggio e tone of voice in linea con il lettore.

Il “Tone of voice”: cos’è e come sceglierlo

Quando si parla di tone of voice” cosa si intende?

Normalmente la definizione implica la scelta di una tipologia di comunicazione che implica vari caratteri, a seconda del contenuto da riportare e dall’utente medio che riceve il concetto.

I tipi di toni che si possono utilizzare, per comunicare un concetto scritto o parlato, possono essere diversi.

Qui di seguito vengono riportati alcuni esempi specifici:

  • Accademico
  • Distaccato
  • Empatico
  • Confidenziale
  • Irriverente
  • Simpatico 
  • Ironico

Ovviamente il “tone of voice” dovrà essere adeguato al contenuto e all’utente tipo che recepisce il messaggio. Nel caso del consulente finanziario alcune di queste caratteristiche sono imprescindibili, però potrebbero anche essere combinate.

Per esempio un tono accademico, non troppo enfatizzato, potrebbe sposarsi correttamente con una sfumatura empatica, che potrebbe far percepire all’utente, sia la preparazione sul tema del professionista, sia il suo immedesimarsi nel lettore cercando di catturarne l’attenzione.

Ad esempio lo storytelling potrebbe rappresentare un esercizio pratico in questa direzione. Raccontare la propria storia professionale potrebbe coinvolgere il lettore nella “vita lavorativa” del consulente, capirne le competenze e creare un legame empatico che potrebbe risultare un collante tra il professionista e il potenziale cliente.

Lo storytelling ha una potenza comunicativa importante, ma questo sarà l’argomento di un altro articolo. 

La “Buyer Personas”

Cosa si indende con “Buyer Personas”?

Questa terminologia non definisce altro che la tipologia di utente che, per caratteristiche, fascia di età, percorso di studi, hobby, interessi ed altri dettagli che lo definiscono, possono essere classificati come il target ideale per il tuo business.

Molti colleghi potrebbero avere delle “Buyer Personas” comuni, in quanto il business riunisce una certa tipologia di clienti, ma non per questo devono necessariamente essere tutti identici.

Un gruppo di “Buyer Personas” potrebbe essere simile, mentre un’altra parte, quella che rappresenta la maggioranza, dovrebbe identificare la tipologia di utente che è più affine al proprio Brand, alla  view e al modo di comunicare.

La segmentazione del target del consulente è importante, ma ancora più determinante è il taglio dei contenuti che si intende proporre all’utente.

A seconda della tipologia di utente al quale ci si rivolge il messaggio dovrà essere modulato in modo diverso, nella forma, nel modo di affrontare l’argomento, negli esempi proposti e nella scelta del canale di comunicazione.

La decisione errata di uno di questi elementi, non solo potrebbe cancellare tutto quello che di buono è stato concepito e scritto, ma soprattutto potrebbe non sortire alcun effetto sul lettore, fino a non ritenerlo adeguato alle sue esigenze.

Quindi ponente attenzione a quello che scrivete, a come lo scrivete, ma soprattutto a chi lo proponete!